Le Specializzazioni, L’escapologo e il Growth Hacking del Commercialista

Le Specializzazioni, L’escapologo e il Growth Hacking del Commercialista.
In questi giorni si sta assistendo ad un interessantissimo dibattito attorno a due aspetti della nostra professione.
Nei salotti dei gruppi social popolati da colleghi si discute di due cose:
1) se sia giusto inserire nella nostra professione di commercialista la figura degli specialisti;
2) se sia giusto che dei colleghi iscritti diano degli endorsement pubblici alla figura mitologica dell’escapologo fiscale e dei suoi adepti.
Facendo la sintesi delle questioni mi viene in mente il principio della rana bollita si Noam Chomsky: stiamo bollendo ma non ce ne accorgiamo.
Il futuro della nostra professione è talmente lontano, probabilmente all’opposto, da queste tematiche che il tempo che passiamo a dibatterne presto farà bollire l’acqua e ci farà definitivamente morire.
Siamo nell’era della Connection Economy e tutte le organizzazioni economiche nel mondo che hanno un presente e un futuro hanno una caratteristica comune: Crescono con il Growth Hacking.
Qui sarebbe troppo complesso e lungo spiegarlo ma al centro del Growth Hacking c’è tutto meno che la SPECIALIZZAZIONE e soprattutto c’è il Data Driven, cioè le azioni seguite all’analisi dei dati, soprattutto quelli di mercato.
Al centro del Growth Hacking c’è una figura che è definita MULTIPOTENZIALE. Questa definizione fu data dalla scrittrice e business coach, Emilie Wapnick, che divenne nota al grande pubblico quando qualche anno fa, durante un TEDx, presentò un talk dal roboante titolo “Perché alcuni di noi non hanno un’unica vera vocazione”. In quel video Emilie presenta la figura del multipotenziale come una persona che ha tanti interessi, ha svolto lavori molto diversi tra di loro e che, grazie a questo intreccio di conoscenze e passioni, sviluppa un incredibile potenziale multidisciplinare che riesce ad applicare, con ottimi risultati, in qualsiasi lavoro o sfida quotidiana. Gli esempi più noti sono Steve Jobs, Richard Branson, Tim Ferriss e Elon Musk e tanti altri startuppers che ogni giorno portano le loro idee al successo. QUINDI PER EVOLVERSI ED AVERE UN FUTURO OCCORRE TUTTO MA MENO CHE LA SPECIALIZZAZIONE.
Se analizziamo il successo di mercato che sta avendo l’escapologo (non farlo sarebbe da inetti e sicuramente non professionale; se siamo degli scienziati dobbiamo analizzare i dati altrimenti tutto diventa una chiacchiera Bar) emergono due dati:
1) offre nuovi servizi pacchettizzati ai clienti usando conoscenze e concetti vecchi;
2) crea nel cliente la percezione del valore al punto che il cliente non da più importanza al prezzo pagato.
Questi sono i dati e le chiacchiere stanno a zero.
L’applicazione esatta del Growth Hacking: cambiare, sperimentare, misurare e poi sperimentare ancora, usando non una singola conoscenza specializzata ma combinando tra loro molte conoscenze e scardinando ogni convenzione ed ogni status quo.
Da tempo sostengo che il commercialista ha una serie di conoscenze smisurate che vanno dal diritto, alla matematica, alla psicologia, alle scienze aziendali, alla prassi amministrativa, alla finanza, alla tecnica bancaria e molto molto altro, noi commercialisti siamo sicuramente fra tutti i professionisti italiani i più MULTIPOTENZIALI.
Invece di sfruttare questo “SUPERPOTERE” per creare nuovi servizi che diano valore al cliente (cosi come richiede il mercato e cosi come sta facendo con grande successo, SENZA PERALTRO AVERE IL NOSTRO LIVELLO DI CONOSCENZA, chi oggi noi osteggiamo inutilmente) la nostra categoria, sia nel nostro Consiglio Nazionale che nella base, cerca e propone soluzioni che vanno nella parte opposta del futuro e dell’evoluzione.
Il Consiglio Nazionale propone la specializzazione quando il futuro e il mercato richiedono il MULTIPOTENZIALE, la base cerca (inutilmente) di proteggere l’orticello dei servizi fiscali e contabili a basso valore aggiunto quando invece il mercato richiede servizi pacchettizzati ad alto valore aggiunto per i clienti.
Nemmeno la RIVOLUZIONE COPERNICANA che sarà provocata dall’introduzione della riforma della crisi, che ha reso obbligatori per legge con il 2086 2′ comma codice civile il controllo di gestione e la misurazione della continuità aziendale, é stata capace di far saltare fuori dalla pentola con l’acqua tiepida la rana del commercialista specialista, spocchioso autoreferenziale che pensa di essere il migliore senza guardarsi attorno soltanto perché ha sul petto una patacca: l’iscrizione all’albo. Siete sicuri che in futuro esisterà ancora questa figura? Seguendo il data driven del Growth Hacking e cioè guardando i dati sembrerebbe di no: i dati sui giovani che si avvicinano alla professione sono allarmanti; ormai nessuno vuol fare piu la professione. O ti evolvi o ti dissolvi www.ilnuovocommercialista.it

Torna in alto