L’accelerazione della fine del fiscalista

Mi rincuora leggere, da molte parti, delle opinioni che sono assolutamente identiche a quelle che ormai da 10 anni professo sui miei social. I Commercialisti sono la categoria professionale che ha più competenze di tutti: Psicologia, Diritto, Economia, Finanza, Prassi amministrativa, bancaria, previdenziale, ed assicurativa, utilizzo di modelli matematici. etc. Ma inspiegabilmente per produrre ricavi, il 95% dei commercialisti, usa solo forse il 10% di questa conoscenza. Il resto si PERDE. Mi prendevano per matto quando feci nel 2010 il sito www. lamortedelcommercialista.it
Questa crisi sarà un ACCELERATORE tremendo della fine del FISCALISTA. Io divido sempre la professione del Commercialista da quella del Fiscalista. Il commercialista c’era anche prima del 1972 (anno della riforma tributaria) ed era (così come scritto nel nostro statuto) Giurista ed Economista d’Impresa e si occupava DELL’AZIENDA ED ERA UN CONSULENTE. Poi si è INVOLUTO verso facili guadagni ed è diventato PRESTATORE DI SERVIZI.
Per sopravvivere occorre evolvere; per evolvere bisogna tornare alle origini ad essere CONSULENTI AZIENDALI e mettere a sistema tutta la nostra infinita conoscenza per erogare CONSULENZA AD ALTO VALORE AGGIUNTO come ad esempio LA MISURAZIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE PER PROTEGGERE GLI AMMINISTRATORI dalla responsabilità patrimoniale e personale di cui al SESTO COMMA 2476 (attenzione non è stato sospeso dal decreto liquidità, è in vigore regolarmente dal 16 marzo 2019) nel caso in cui NON ASSICURINO ALL’AZIENDA IL MONITORAGGIO DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE (a proposito quanti commercialisti hanno avvisato i loro clienti? Quanti opinionisti nelle loro live lo hanno ricordato non ho incontrato ancora un amministratore che mi abbia detto di essere a conoscenza del 2476 perchè informato dal suo commercialista). Il nuovo art. 2086 secondo comma (ATTENZIONE: non è stato sospeso dal decreto liquidità anch’esso è regolarmente in vigore dal 16 marzo 2019) che prescrive l’obbligo per gli imprenditori collettivi (l’art.3 del D.Lgs. 14/ 2019 lo prescrive lo stesso obbligo per tutti gli imprenditori anche forfettari e semplificati anche agricoli anche non fallibili) di dotare l’azienda di adeguati assetti organizzativi amministrativi e contabili al fine di prevenire le crisi d’impresa e mantenere la continuità aziendale, è un formidabile aiuto.
In questo momento i clienti (gli imprenditori) assumono il comportamento di Robison Crusoe; danno importanza prima all’acqua, poi al cibo, poi ad un tetto e per ultimo al pappagallo. La sfida è diventare INDISPENSABILI come l’acqua (abbiamo le conoscenze per farlo, le abbiamo studiate PER BACCO!!!!!) oppure rimanere UTILI ( come sciaguratamente ricorda il nostro CNDCEC) ma non essenziali come il Papagallo di Robison Crusoe! Sta ad ognuno di noi decidere ciò che vogliamo essere ORA e non BLA BLA BLA BLA BLA…. si è così però quello però questo, però quello, ma il CNDEC non ci tutela etc. Etc. e via con milioni di alibi. Occorre ORA e non domani decidere di EVOLVERE verso un ruolo CONSULENZIALE.
Il problema resta il livello dI cultura aziendale presso i colleghi che proprio per questa mediocrità rifugge ed ostacola qualsiasi approccio evolutivo, autocondannandosi all’OBLIO.
Io ed altri 150 Commercialisti (quasi tutti ANCHE fiscalisti) abbiamo scelto di condividere questa VISION all’interno di un network WWW.CONSULENTIAZIENDALIDITALIA.IT adottando tutti come strumento di consulenza il www.cruscottodicontrollo.it

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